Aerei RFID: l’identificazione automatica aiuta il settore
Aerei RFID è una keyword importante nel settore aereo. Da diversi anni la competizione si gioca sulla velocità e la tracciabilità di migliaia di pezzi utilizzati per montare e manutenere gli apparecchi. Precursori Boeing e il concorrente europeo Airbus.
Aerei RFID: Boing e Airbus impongono ai fornitori i tag
Gli esordi nel 2004. La supply chain ha visto sia Boeing che Airbus annunciare che stavano collaborando per fornire lo stesso sistema di identificazione a radiofrequenza (RFID, Radio Frequency Identification) ai loro fornitori. IL motivo è semplice: semplificare la fase di produzione ma anche quella di manutenzione. Basti pensare che un apparecchio Boeing 747 è costituito da circa 6 milioni di parti: se si moltiplica questa cifra per il numero di aeroplani Boeing e Airbus che solcano i cieli ogni giorno, si ottiene un numero astronomico di preziosissimi componenti da rintracciare.
Nel corso degli anni, i produttori di aeromobili hanno creato elaborate procedure e sistemi a prova di errore per garantire che i pezzi usati per i loro apparecchi siano approvati e certificati. Ecco perché aerei RFID a tutto campo nel settore è diventata la parola chiave del buon business. Gli aerei sono più intelligenti perché sono più intelligenti i servizi: così le informazioni possono essere aggiunte o eliminate durante il percorso del componente lungo la supply chain e lette in qualsiasi punto del percorso da un lettore RFID fisso o da un computer portatile dotato di lettore RFID senza la prossimità necessaria per i codici a barre e da distanze che possono arrivare fino a diversi metri.
La Boeing ha scelto la tecnologia RFID per rintracciare fra 1700 e 2000 preziosissimi componenti per ciascuno dei suoi apparecchi 787, con particolare attenzione alle parti che richiedono frequente manutenzione e sostituzione.
Le unità intercambiabili della Boeing sono contrassegnate da etichette con codici a barre, talvolta apposte sulla parte posteriore delle unità. Al momento, quando un meccanico deve controllare la cabina di pilotaggio per individuare quale dei tre computer deve essere riparato, deve spesso sdraiarsi sulla schiena con una torcia in una mano e uno specchio nell’altra per cercare il numero di serie. Grazie alle etichette intelligenti RFID, potrà ora entrare nella cabina con un lettore RFID e individuare il computer da riparare premendo un paio di pulsanti.
Analogamente, un addetto incaricato di controllare i serbatoi di ossigeno oggi deve aprire tutti gli scomparti in cui essi sono contenuti. Grazie all’uso dei tag RFID, in futuro potrà leggere l’intero inventario con un lettore RFID da un determinato punto dell’apparecchio, alla giusta distanza.
Oltre a semplificare la tracciatura e la manutenzione dei componenti per gli aeromobili, i tag RFID ridurranno gli errori di inserimento dei dati e il rischio che i componenti non approvati (da quelli che sono semplicemente privi della loro documentazione a quelli decisamente contraffatti) vengano montati sugli aeromobili.
Settore areospaziale col tag
Mettere in luce i vantaggi che la tecnologia RFID porta al settore aerospaziale è stato solo il primo passo. Incorporare la tecnologia RFID nei processi di produzione della Boeing ha richiesto una lunga fase di collaudo e l’approvazione della Federal Aviation Authority degli Stati Uniti, per garantire che i tag UHF RFID passivi usati per la tracciatura dell’inventario non interferissero con la sicurezza di volo degli aeromobili. A distanza di poche settimane dall’inizio di un test di 90 giorni su un aereo da trasporto merci FedEx MD-10 nell’ottobre 2004, la Boeing Co. si rivolse a Intermec Technologies Corp. affinché le fornisse il tipo di etichette RFID che le sarebbero servite per il test.
Anche Snecma (Groupe SAFRAN) ha inaugurato il capitolo Aerei RFID. MAINtag ha fornito un sistema RFID basato sui tag attivi, garantendo alla società una soluzione di tracciabilità che consente di registrare e visualizzare tutte le informazioni relative al montaggio dei motori aerei. La soluzione sarà installata nei reparti di produzione e di test e consente una comunicazione bidirezionale continua e simultanea fra i lettori e i tag, il tutto con consumi molto limitati. Nel caso di Snecma i tag attivi vengono applicati sui motori aerei nel corso dell’assemblaggio, per poterli identificare e localizzare lungo tutto il loro percorso nei reparti di montaggio. Ciascun motore è tracciato completamente ed è dotato di un numero univoco, al quale è associata tutta la serie di informazioni necessarie (cliente finale, versione, tipo…), cosa che permette ai tecnici e a chiunque ne abbia la necessità, di identificare automaticamente e permanentemente il motore e le relative informazioni.
Air France, invece, ha selezionato Jidélec, una piccola azienda di Toulouse, per realizzare i suoi aerei RFID. La direzione della gestione a terra di Air France ha scelto di dotarsi di questa soluzione di codifica di tag RFID, nell’ambito della normalizzazione delle direttive IATA per la RFID nel settore aereo, e più particolarmente del progetto Tracking ULD che riguarda la tracciabilità dei contenitori da utilizzare a bordo degli aerei. Per gestire le svariate operazioni a terra, che prevedono la composizione e la manutenzione dei contenitori per gli aerei, si utilizza oggi un terminale portatile sul quale è stato caricato un applicativo ad hoc; con questo si effettua la lettura dei codici a barre esistenti, e anche la codifica dei tag RFID robusti, applicati permanentemente ai vari contenitori. L’applicativo software consente al dispositivo di leggere codici a barre EAN 39, EAN 128 oltre ai tag RFID robusti UHF ISO/IEC 18000-6C. Il dispositivo è, in particolare, il Workabout Pro G2 di Psion Teklogix (oggi Zebra Technologies), dotato di apposito lettore UHF. In questo modo è stata implementata una soluzione semplice e rapida, che garantisce il trasferimento dell’informazione a partire dal codice a barre preesistente. Il processo di manutenzione dei contenitori è così reso più accurato, e l’intera gestione è stata ottimizzata.