Lotta alla contraffazione: Tenenga parla di tracciabilità a Montecitorio

Lotta alla contraffazione attraverso l’uso di tecnologie di tracciabilità più evolute: se ne è parlato lo scorso 13 Aprile A Roma, presso la Sala del Mappamondo di Palazzo Montecitorio dove Tenenga è stata invitata a parlare in occasione di un seminario che ha coinvolto Istituzioni e imprese. L’obiettivo del convegno? Capire nel dettaglio i pro e i contro delle tecnologie oggi in uso, aiutando a fare chiarezza sia sugli approcci che sui metodi migliori per tutelare i brand e i consumatori.

tecnologia della tracciabilità lotta alla contraffazione

Promosso dalla Commissione parlamentare di inchiesta sui fenomeni della contraffazione, della pirateria in campo commerciale e del commercio abusivo, il convegno, intitolato “La tecnologia della tracciabilità nella lotta alla contraffazione”, ha coinvolto una serie di rappresentanti del mondo tecnologico e politico che hanno fatto quadrato per far luce su quali possono essere le indicazioni e le soluzioni più adatte nella lotta alla contraffazione.

Aprendo i lavori Mario Catania, Presidente della Commissione, ha sottolineato come l’evento fosse finalizzato a fare il punto sulle tecnologie attualmente disponibili in materia di identificazione, tracciabilità e protezione dei prodotti nei vari settori merceologici, al fine di accrescere l’azione di contrasto nella lotta alla contraffazione. La contraffazione, infatti, soprattutto con la diffusione del commercio elettronico, negli ultimi anni è diventata un fenomeno su scala planetaria. Nel nostro Paese i risvolti della falsificazione non intaccano solo la nostra economia ma coinvolgono la criminalità organizzata come la mafia o la camorra, nonostante gli sforzi congiunti della Guardia di Finanza e delle Forze dell’Ordine, con tutta l’intelligence investigativa messa in campo. La contraffazione è pervasiva e dotata di risorse e strumenti sempre più evoluti ed è proprio per questo che le tecnologie di identificazione e di tracciabilità sono uno snodo strategico per il sistema produttivo, garantendo a produttori e consumatori degli strumenti adeguati a salvaguardare il business  e, in molto casi, la salute.

Qui il link al video integrale dell’evento

Lotta alla contraffazione: Tenenga parla di tracciabilità a Montecitorio

Il compito del Governo e dei protagonisti del mondo Universitario e degli esperti della scienza, della tecnologia e della sicurezza è quello di analizzare i sistemi ma anche le criticità e le vulnerabilità di ogni soluzione per attivare in modo coerente e fattivo una lotta contro la criminalità che è sempre più agguerrita ed evoluta nel sferrare i propri attacchi.

Nel succedersi degli interventi sono stati presi in considerazione diversi filoni tecnologici dell’AutoID: tag Rfid, tag NFC, ologrammi, codici a barre e via dicendo, citando anche la blockhain technology. I relatori hanno ribadito come ogni problema richieda una soluzione specifica perché non esiste un unico approccio univoco nella lotta alla contraffazione.

Tenenga a Montecitorio

 

Nel parterre di relatori, tutti appartenenti al mondo della Ricerca e delle Istituzioni, si è distinta Tenenga, che ha portato il proprio contributo, sfatando alcuni miti legati a certe tecnologie anticontraffazione e illustrando invece le ultime tecnologie di identificazione e tracciabilità più efficaci e funzionali perché utili sia ai brand che hai consumatori.

“A nostro avviso oggi molti sistemi di anticontraffazione non sono veramente efficaci  – ha precisato Ubaldo Montanari, Ceo di Tenenga -. I motivi sono diversi. Ad esempio è un paradosso che nella lotta alla contraffazione una soluzione come le superfici scratch-off/peel-off, permettano al consumatore di verificare il prodotto solo dopo averlo acquistato. Anche gli ologrammi non sono soluzioni utili al consumatore in quanto la verifica dell’autenticità è fatta attraverso strumenti di lettura adeguati che il consumatore non possiede. Tutta la famiglia dei codici bidimensionali, QRCode e similari, numeri in chiaro, confezioni particolari e via dicendo sono duplicabili praticamente da chiunque. Altre soluzioni basano la loro lotta alla contraffazione su logiche di sicurezza incentrate sulla geolocalizzazione del consumatore nel momento della verifica, ma di per se non garantiscono la certificazione. In sintesi, nella lotta alla contraffazione molto spesso servono strumenti e/o competenze particolari che solo degli esperti possono avere per verificare l’autenticità. Oggi, invece, esistono tecnologie che possono aiutare sia i brand che i clienti, ognuna con dei pro e dei contro”.

 

Montanari ha illustrato nel dettaglio le tecnologie più idonee alla lotta alla contraffazione sia lato produttori/distributori che lato consumatore: l’NFC, l’NFC Trusted tag (OTP), e il SixTrue, una combinazione di un QRCode (Quick Response Code) e di una matrice formato da una composizione di punti/macchie colorate sparate a random da un’apposita stampante e che rappresentano la firma univoca del codice, proprio come un’impronta digitale.

Di ognuna Montanari ha specificato gli ambiti applicativi come, ad esempio, il Fides Code per la tracciabilità dei rifiuti o il sistema TTE per la tracciabilità degli esplosivi (secondo le direttive Europee 2008/43/CE e 2012/4/UE, entrate in vigore il 5 Aprile 2015 e che definiscono l’obbligatorietà della tracciabilità degli esplosivi per uso civile).

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