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Incendi boschivi Rfid: la California fa prevenzione con i sensori

Incendi boschivi Rfid? Significa sensoristica intelligente per  la tutela del patrimonio forestale. La California, ad esempio, utilizza Rfid, sensori di temperatura e Gps  per prevenire disastri e catastrofi naturali.

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Incendi boschivi RFID: la prevenzione è smart

La soluzione, messa a punto dal centro San Dimas Technology Development in collaborazione con il Los Angeles County Fire Department nella California meridionale e che al momento è in fase di test, si chiama ProxFire Detection System (Pfd): il sistema sfrutta una rete di sensori di temperatura integrati ad appositi tag Rfid, il tutto collegato a un gateway che riceve i segnali. I dispositivi intelligenti sono protetti da una speciale resina per non essere intaccati dagli elementi e sono dotati da sistemi di autodiagnosi per valutare eventuali problemi di comunicazione.

“Un fuoco che brucia per sei ore  – ha spiegato Brent Cappella, CEO della società di consulenza Proxima – costa alla comunità anche 2 milioni di dollari. Se i pompieri intervengono entro 30 minuti è possibile contenere le dimensioni dell’incendio di circa 7 acri!. Oggi il sistema di controllo tradizionale per controllare il territorio è quello di effettuare perlustrazioni costanti per monitorare le varie aree forestali. Il sistema PDF invece, utilizzando Rfid, Gps e sensori, ci permetterà di agire in modo preventivo”.

bottone-iot-tenengaI sensori del PFD, progettati proprio per tutelare il patrimonio forestale da incendi boschivi di tipo doloso e per cause naturali, intercettano le variazioni di temperatura ambientali. È così che il sistema allerta la centrale così da permettere alle guardie forestali un intervento più tempestivo, al fine di proteggere le vite umane e limitare i danni ambientali. In condizioni normali il sensore funziona come un tag Rfid passivo; se invece la temperatura raggiunge i 170 gradi Fahrenheit (pari a 77 gradi Celsius) – equivalenti al valore che indica un incendio in fase di sviluppo – i sensori trasmettono un segnale codificato con un numero identificativo univoco che permette ai centri operativi di geolocalizzare l’incendio. I dispositivi sono inoltre protetti da una speciale resina, così che non vengano rovinati dagli elementi naturali, e sono dotati di sistemi di autodiagnosi che consentono di valutare eventuali problemi di comunicazione.