Tracciabilità degli esplosivi: TTE ha la soluzione e i partner
Tracciabilità e rintracciabilità degli esplosivi anche per uso civile, ma anche delle polveri: a quasi un anno dall’entrata in vigore della legislazione, in relazione alla norma antiterroristica prevista dalla Direttiva Europea 2008/43/Ce, se ne parla e ancora se ne parlerà. TTE Europe GmbH, che ha sviluppato una soluzione di tracciabilità di armi ed esplosivi conforme alle linee guida di Bruxelles, ha raccolto i propri partner in un meeting esclusivo per fare il punto della situazione. Nel pool di rappresentanti internazionali anche Tenenga, unico partner italiano.
Tracciabilità degli esplosivi: c’è la normativa, c’è la soluzione
Come è noto, l’art. 3, del decreto legislativo 25 gennaio 2010, n. 8, recante “Attuazione della direttiva 2008/43/CE, relativa all’istituzione, a norma della direttiva 93/15/CEE, di un sistema di identificazione e tracciabilità degli esplosivi per uso civile”, a decorrere dal 5 aprile 2015 imponeva ai Paesi membri l’adozione di un sistema di raccolta dati per gli esplosivi tale da consentire la loro identificazione univoca e la loro tracciabilità lungo tutta la catena della fornitura e durante l’intero ciclo di vita dell’esplosivo, con la possibilità di un’affidabile e immediata identificazione di coloro che ne hanno avuto il possesso.
Il problema, a detta di tutti i rappresentanti radunatisi nel meeting di TTE, non è certo la soluzione proposta, che costituisce la summa delle best practice operative, grazie all’uso di un sistema di identificazione univoca basata sui codici data matrix. L’Internet of Things delle armi non decolla perché le autorità dei Paesi membri non solo non promuovono la necessaria informazione ma non hanno nemmeno istituito una divisione dedicata al presidio del servizio. Attualmente solo le grandi aziende si sono mosse per evitare problemi e a livello nazionale e, tra gli Stati dell’Unione, di fatto sono solo la Germania e la Spagna ad aver applicato la normativa tramite forme di controllo estremamente severe.
Rilevare e conservare i dati sulla tracciabilità degli esplosivi per uso civile, dunque, rimane ancora in una forte zona d’ombra. I motivi? Legati alla disinformazione ma anche all’incapacità di cogliere i vantaggi associati a una reingegnerizzazione a valore aggiunto.
Nella Internet of Things anche le armi possono essere intelligenti
I clienti, purtroppo, vedono ancora l’investimento soltanto come un obbligo per ottemperare alla legge e non ne vedono alcun beneficio per l’azienda. Il vero problema è che i terroristi operano comunque al di fuori della legalità: o si fanno gli esplosivi acquistando fertilizzanti e altri prodotti chimici, oppure hanno il supporto del mercato nero dei trafficanti d’armi. Per il resto, molti end user sono piccoli e usano gli esplosivi in modo saltuario e pertanto gli basta tenere e conservare per 10 anni le bolle di consegna, secondo la legge italiana della conservazione documentale. In sintesi, l’unico vero rischio in questo caso lo corre il fornitore che può sbagliare la consegna rispetto all’ordine e mettere in difficoltà il cliente finale.
“Il vantaggio dell’identificazione univoca dei prodotti esplosivi – ha commentato Ubaldo Montanari, Ceo di Tenenga -, commercializzati o comunque detenuti e la pronta ed inequivocabile individuazione di coloro che ne hanno avuto possesso, costituisce una grossa opportunità di rinnovamento ma anche di ottimizzazione delle procedure e dei servizi. La soluzione TTE costituisce davvero un sistema allo stato dell’arte, di cui esiste ormai anche un’ampia letteratura. Nella Internet of Things le armi intelligenti consentono alle imprese di poter contare su un sistema che garantisce la tracciabilità e la rintracciabilità lungo tutta la catena della fornitura e per l’intero ciclo di vita dell’esplosivo, dal momento in cui l’impresa che compie la registrazione ne entra in possesso, o custodia, fino al trasferimento ad altra impresa, o al suo impiego. Il vantaggio della soluzione TTE è la sua multicanalità: è possibile infatti anche scaricare una app Android che, lavorando in cloud, offre il servizio in modalità as a service a un costo estremamente competitivo”.
Si ricorda, al riguardo, che per la legge è considerato impiego anche la distruzione o l’utilizzo per brillamento dell’esplosivo, nonché la destinazione di un esplosivo alla fabbricazione di un prodotto per il quale non è prevista la tracciabilità a norma del decreto legislativo n. 8/2010, quale, ad esempio, la realizzazione di una munizione o di un articolo pirotecnico mediante l’utilizzo della polvere nera. Questo significa che nel rispetto della normativa sarà necessario assicurare anche la tracciabilità della polvere per la ricarica, fino al momento in cui essa viene, dalle imprese, confezionata in cartucce per le armi da fuoco oppure della polvere pirica fino al suo confezionamento in articoli pirotecnici. In tali casi, l’impresa è tenuta a mantenere il dato di tracciabilità per la parte dell’esplosivo detenuto e non ancora utilizzato.