Green Tag RFID nel fashion: etichette intelligenti ed ecologiche che vanno molto di moda
Green Tag nel mondo del fashion, ovvero transponder RFID green al 100% biodegradabili. Privi di plastica e metallo, i supporti utilizzati per la fabbricazione di questa nuova generazione di green tag sono esclusivamente a base di fibre vegetali, con un sistema di produzione delle antenne che non è inquinante. Una scelta virtuosa ma anche doverosa per chi opera nel campo dell’abbigliamento. Scegliere un sistema di etichettatura intelligente, che rispetta la salute dei consumatori e l’ambiente, è l’ultima frontiera di una produzione che sa guardare lontano in modo intelligente, responsabile ed eco-sostenibile.
Tenenga, tra le tecnologie a supporto del mondo del fashion e della logistica, presenterà i Green Tag RFID in occasione di IT4Fashion. L’imperdibile appuntamento con l’innovazione, quest’anno si terrà dal 28 al 29 Aprile, presso la Certosa di Firenze. Il programma si focalizzerà su temi selezionati dal comitato scientifico di IT4Fashion, composto dai principali CIO delle aziende di moda che, oltre all’Industry 4.0, toccherà tutti gli argomenti legati alla sostenibilità e all’economia circolare. A spiegare le motivazioni di questa scelta di campo sono i numeri.
L’impatto dei tag sul pianeta
Il mondo della produzione da tempo utilizza i Tag RFID UHF per garantire la movimentazione delle merci e ottimizzare le dinamiche di distribuzione. Dai 17,5 miliardi di tag venduti nel 2018, nel 2019 c’è stata un’ulteriore crescita, pari a 20 miliardi di tag di cui più della metà utilizzati dagli operatori dell’abbigliamento (Fonte: “RFID Forecasts, Players and Opportunities 2019-2029” – IDTechEx).
Al di là degli innumerevoli vantaggi associati a una gestione più smart, i brand che operano nel fashion, dal luxury al fast fashion, devono ampliare l’orizzonte dei loro ragionamenti e favorire una nuova cultura dell’innovazione ecosostenibile. Oggettivamente non è possibile ignorare l’impatto che possono avere sul pianeta 20 miliardi di etichette, la cui composizione include componenti in plastica e metallo. Trattandosi di soluzioni monouso che non vengono smaltite nel modo opportuno, le etichette RFID vengono buttate nella spazzatura tradizionale finendo per inquinare l’ambiente. I Green TAG di ultima generazione, invece, sono la naturale evoluzione di uno sviluppo totalmente green.
Green Tag nel mondo della moda
I Green Tag utilizzano un substrato di carta e un conduttore in materiale innovativo, garantendo le stesse performance e la stessa affidabilità dei tag tradizionali. Il valore aggiunto? Che, a differenza delle etichette tradizionali in PET, nella fabbricazione dei Green Tag non vengono utilizzati poliuretani, nickel o altre sostanze cancerogene o tossiche. A parità di prestazioni, si ha così una sensibile riduzione del carbon footprint. I vantaggi per il mondo della moda? Garantire tracciabilità e rintracciabilità di ogni singolo prodotto potendo contare su sistemi di etichettatura assolutamente Clean & Green, rispettosi della salute dei consumatori e dell’ambiente.
L’importanza di fare Label Lifecycle Management
Le aziende stanno capendo la strategicità di un Product Lifecycle Management in cui sono contemplati anche il packaging e i sistemi di etichettatura utilizzati.
A differenza della struttura dei tag RFID tradizionale, caratterizzata da 6 strati (a cui si aggiunge quello del rivestimento di rilascio), i Green Tag hanno solo 3 livelli (a cui si aggiunge quello del rivestimento di rilascio).
In un’ottica di gestione del ciclo di vita dell’etichetta, i Green Tag aiutano i brand a promuovere un’economia circolare in cui il concetto di smaltimento opta per soluzioni che, a parità di prestazioni, sono:
- assolutamente biodegradabili, agevolando le operazioni di discarica, perfettamente in linea con le catene di riciclaggio di carta e cartone.
- realizzate attraverso sistemi produttivi ottimizzati, che comprimendo la catena di approvvigionamento, abbattono tutti i costi di produzione, riducendo sensibilmente le emissioni di Co2.
CircularID: i Green Tag faranno la differenza
Gli operatori della moda stanno iniziando a capire che è il momento di cambiare. La Connect Fashion Global Initiative, ad esempio, è un progetto partito l’anno scorso, finalizzato a consentire ai marchi del fashion di condividere informazioni molto dettagliate sui prodotti realizzati lungo tutta la supply chain. A farne parte uno stuolo di aziende, tra cui H&M, Target, C&A Foundation, PVH Corp, Microsoft e Waste Management, che hanno creato uno standard, chiamato CircularID, che marchi e rivenditori possono adottare. Si tratta di un nuovo framework che promuove uno sviluppo più intelligente ed ecosostenibile della moda. L’obiettivo? Attivare un meccanismo virtuoso finalizzato a un sistema di riciclaggio dei tessuti basato su un sistema evoluto di condivisione delle informazioni tra tutti gli operatori della filiera.
L’obiettivo del progetto è di arrivare a integrare il Tag RFID nei tessuti. In questo senso, i Green Tag saranno i veri abilitatori di una gestione più smart, contribuendo a incorporare le informazioni nel prodotto fisico stesso, senza alcun impatto sulla salute del consumatore e sull’ambiente. Probabilmente ci vorranno diversi anni prima che i marchi inizino a lanciare i prodotti integrati in CircularID, ma il collegamento di ogni capo alla fine genererà preziose informazioni sulle origini e sulla composizione dei capi di abbigliamento. Nome del prodotto, marchio, SKU, colore, descrizione, luogo di produzione, contenuto del materiale, processo di tintura utilizzato, nonché le istruzioni per il riciclaggio saranno tutte informazioni archiviate in un enorme database (in vigore dal novembre del 2019). Come fanno notare gli osservatori, i dati specifici del prodotto che vengono inseriti nel sistema potrebbero non essere sempre pubblici: i marchi possono scegliere di mantenere alcuni dati privati, se necessario.