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IoT e Blockchain of Things: cosa significa davvero e a cosa serve

IoT e Blockchain sono un binomio indissolubile per una gestione delle informazioni certa e garantita. Al di là del funzionamento tecnologico, il vero significato della Blockchain of Things è reinventare la maggior parte delle forme di scambio che caratterizzano il business, spianando la strada a nuovi modelli di interazione digitale.

IoT e Blockchain

IoT e Blockchain of Things: come e perché funzionano insieme

Per capire la relazione tra IoT e Blockchain va capito meglio il contesto tecnologico, apparentemente articolato e complesso. In realtà, come per tutte le tecnologie innovative, si tratta di inquadrare quali sono gli aspetti più caratterizzanti e che fanno la differenza.

Che cos’è la Internet of Things? La IoT è costituita da un corpus di tecnologie incentrate sull’Auto-Id. Attraverso sistemi basati sull’uso di sensori (in particolare di tag RFID/NFC), è possibile identificare in maniera univoca cose, persone o animali, consentendo di ridurre gli errori, accelerare i processi, ottimizzare la qualità del lavoro, portare efficienza, abbassare sensibilmente i costi. Quell’innovazione che rende parlanti le cose (ovvero connesse e comunicanti), garantisce un uso più intelligente delle informazioni, consentendo a imprese e organizzazioni, di qualsiasi tipo o dimensione, di sviluppare servizi ad alto valore aggiunto.

Blockchain of Things-Guida gratuita

Che cos’è la Blockchain? La Blockchain è una tecnologia che permette di condividere e scambiare informazioni, sfruttando Internet per rilasciare un nuovo modello di database, distribuito e blindato. Si tratta di un modello in cui, oltre a un principio di gamification, convergono discipline complesse di computer networking, teoria economico-monetaria e crittografia. In estrema sintesi, ogni blocco della catena è costituito da una serie di informazioni e/o transazioni. Dal punto di vista delle regole di gestione, ogni nuovo blocco che si aggiunge alla catena è un processo basato su un consenso che richiede la partecipazione di tutti i nodi chiamati a contribuire alla validazione delle transazioni presenti in ciascun blocco e alla loro inclusione nel registro. A rendere la tecnologia Blockchain un sistema sicuro è il fatto che i dati presenti in un blocco non possono essere alterati retroattivamente senza che, a cascata, non vengano modificati anche tutti i blocchi successivi. Il che, per avvenire, necessiterebbe del consenso della maggioranza della rete. Il risultato è quello di abilitare un libro mastro digitale (in gergo: distribued ledger), congeniato in modo tale permettere di gestire lo scambio di informazioni e transazioni in maniera sicura.

Più ancora della sua funzione economica legata alle transazioni delle criptovalute, la Blockchain trova la sua più interessante applicazione in tutti quei casi in cui la trasparenza, la sicurezza e l’immutabilità delle transazioni risulta fondamentale. Quando si ha necessità di condividere informazioni e non sussistono relazioni di fiducia tra gli attori o, ancora, quando gli attori sono numerosi ed eterogenei e si è in presenza di un asset univoco da trasferire, utilizzare la Blockchain come forma di registrazione non solo elimina la necessità di una gestione centralizzata ma crea un equilibrio nel concatenamento dei vari processi di gestione da cui si genera un consenso, pubblico, distribuito e condiviso.

Attenzione però: se è vero che la Blockchain garantisce che i dati condivisi e gestiti al suo interno non possano essere modificati è vero anche che non è in grado di garantire la veridicità del dato di partenza. È il binomio IOT e Blockchain ad abilitare applicazioni ancora più estese, fondate su una gestione delle informazioni certa e garantita.

IoT e blockchain of things

Blockchain of Things: a cosa serve

In conclusione, IoT e Blockchain porteranno un nuovo valore alla comunicazione intraziendale e interaziendale. Si prenda, ad esempio, il caso della gestione del ciclo di vita del prodotto (Product Lifecycle Management). In questo caso solo l’identificazione univoca e la geolocalizzazione legate all’uso di una sensoristica avanzata, consentono la rappresentazione digitale dello stato di un prodotto nello spazio assicurando, nel tempo, la qualità e la veridicità dei processi di tracciabilità e la rintracciabilità, mettendo a sistema tutta la storia produttiva, distributiva e manutentiva. Queste informazioni, possono essere poi condivise attraverso la Blockchain. La Blockchain, infatti, ha il merito di aver aperto una nuova prospettiva, favorendo una gestione delle relazioni che porta valore alla cultura organizzativa.

Applicazioni della Blockchain of Things

I casi d’uso che sfruttano IoT e Blockchain rispondono con grande efficienza alle necessità di un aggiornamento diffuso su più attori, che possono operare in modo indipendente alla condivisione e al controllo di dati e informazioni. Il tutto con enormi efficienze sullo specifico piano della gestione documentale e sul piano degli scambi di merci o attività produttive e manutentive collegate ai documenti prodotti. Ad esempio, la Blockchain si candida al ruolo di applicazione chiave per l’Industrial IoT.

Non a caso, l’interesse da parte di imprese pubbliche e private per la Blockchain sta crescendo. A guidare l’attenzione, la necessità di poter disporre di strumenti di controllo dell’accesso (ad esempio in relazione alle imprese che appartengono e lavorano in una determinata filiera) e delle procedure di validazione (ad esempio circoscritte ad alcune figure/imprese con determinate caratteristiche per quella filiera e per quel contesto).

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