RFID per non vedenti? La risposta è Sesamonet, un bastone intelligente
RFID per non vedenti? La risposta è Sesamonet. Acronimo di SEcure and SAfe MObility NETwork, il sistema, incentrato sulla tecnologia Rfid, è stato sviluppato a supporto dei disabili visivi nella mobilità e nell’orientamento.
La piattaforma è stata ideata dall’Institute for Protection and Security of the Citizen (Ipsc) del Centro Ricerche di Ispra con la collaborazione dell’Università di Roma La Sapienza e dell’Istituto dei Ciechi di Milano. Grazie ad un auricolare collegato al bastone intelligente, i non vedenti ricevono informazioni puntuali e precise sul percorso.
RFID per non vedenti
L’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ha sottoscritto con il Joint Research Centre della Commissione Europea un accordo che assicura all’Unione il diritto di uso in esclusiva del brevetto SESAMONET (di proprietà della Commissione), da sviluppare per l’utilizzo a supporto del percorso tattilo plantare. Al centro del sistema SESAMONET è la tecnologia RFID (identificazione mediante frequenze radio). Tutto il sistema è basato su ripetitori e radiofrequenza, contenenti dati non modificabili percepibili attraverso ricetrasmittenti. In tal modo, integrando i ripetitori RFID nel percorso tattilo plantare, l’utente può ricevere attraverso un auricolare informazioni sul percorso e su come muoversi per raggiungere la propria destinazione. Oltre tali dati di percorso possono essere forniti dati relativi all’ambiente, ai servizi presenti; il tutto anche in tempo reale. Il sistema SESAMONET può inoltre essere integrato con sistemi GPS, utilizzati per i “navigatori”, di sempre maggiore diffusione.
Lo sviluppo del sistema SESAMONET è già stato avviato dall’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, per renderlo pienamente fruibile dai disabili visivi, al fine di farli pervenire al più elevato grado possibile di autonomia nell’orientamento e nella mobilità . Ma le prospettive future non si fermano qui. Il sistema è aperto a soluzioni ancora più avanzate ed inaspettate: si può prevedere l’invio di informazioni per attivare strumenti elettronici in uso pubblico (si pensi ai semafori) o privato (impianti domestici). Con questo l’Unione si pone ancora una volta come principale e più avanzato punto di riferimento per le soluzioni tecnologiche a supporto della autonomia, e perciò della integrazione sociale di ciechi e ipovedenti. RFid per non vedenti, infatti, è un altro tassello importante della Internet of Things e delle smart city.