Industria smart, metafora di una fabbrica più integrata, informata e intelligente. Una combinazione di tecnologie esponenziali, a livello hardware e a livello software, migliorano i tempi e i modi della produzione e della distribuzione contribuendo a potenziare la soddisfazione degli utenti: colleghi, collaboratori, clienti finali e cittadini.
Di industria smart e di tecnologie esponenziali se ne è parlato venerdì scorso in occasione dell’evento “Tra i motori dell’innovazione: vieni a scoprire le tecnologie per migliorare i tuoi processi“, organizzato da Tenenga e Tecno-soft, in collaborazione con Opticon, Zebra Technologies, Scatolificio Schiassi e Universal Robot, nel prestigioso museo Ferruccio Lamborghini a Funo d’Argelato, nei pressi di Bologna.
INDUSTRIA SMART SIGNIFICA CONIUGARE VISION, STRATEGIE E TECNOLOGIE
Esperti e testimonial di aziende che hanno condiviso le loro storie di successo, hanno fatto quadrato per raccontare come e perché l’industria smart fa la differenza nel business.
Oltre 160 i partecipanti provenienti dal mondo della produzione, della logistica, della distribuzione e dei servizi hanno ascoltato in diretta la voce dei professionisti che hanno fatto il punto su tecnologie e approcci, coniugando vision, strategie e tecnologie. Dopo il pranzo, che è stata un’occasione di scambio e di relazione tra operatori del settore, la giornata si è conclusa con la visita al museo.
INNOVAZIONE TECNOLOGICA NEL MEDIO E NEL LUNGO TERMINE
Il denominatore comune dell’evento è stata un’industria smart capace di generare, grazie alle tecnologie associate all’Industria 4.0, delle smart supply chain:
- smart manufacturing
- smart logistic
- smart transport
- smart management
- smart services
- smart customer care
L’innovazione associata alle tecnologie esponenziali ci consente di rendere più efficienti, economiche ed ecosostenibili le imprese, aumentando la qualità dei prodotti, dei processi e dei servizi riducendo, al contempo, l’impatto delle inefficienze e degli sprechi che minano, in vario modo, le filiere.
La capacità del mondo imprenditoriale, infatti, non consiste solo nel migliorare i processi organizzativi e velocizzare la produzione e la distribuzione delle merci prodotte. L’economia di un’azienda, infatti, si basa anche sulla capacità di valutare e misurare i criteri produttivi per ridurre anomalie e margini di errore in modo da ottimizzare i costi legati agli scarti, ai consumi energetici e alle emissioni nocive. Ottimizzare gli ordini e i prodotti significa ottimizzare la logistica e il servizio ai clienti, garantendo il prodotto giusto, al cliente giusto, nel momento giusto.
L’IMPORTANZA DEI SOFTWARE DIPARTIMENTALI
Una programmazione sempre più spinta rende qualsiasi azienda software-defined. Questo perché digitalizzazione e globalizzazione hanno portato progressivamente le aziende ad aprirsi e a lavorare in maniera integrata ed estesa. Quando la realtà si dematerializza per clonarsi in una dimensione digitale fatta di dati e di correlazioni che collegano in maniera dinamica il mondo fisico al mondo virtuale cosa succede alla governance?
“Agli ERP tradizionali si sono affiancati software dipartimentali sempre più evoluti – ha spiegato Valerio Scardovi, account manager di Tecno-soft -, capaci di mettere in relazione gli ordini dei clienti con la capacità produttiva dei reparti, consentendo di pianificare l’approvvigionamento dei materiali e organizzare la produzione con sempre maggiore precisione, riducendo sprechi ed errori. Triangolando WMS (Warehouse Management System), MES (Manufacturing Execution System) e MDC (Manufacturing Data Collection), l’industria smart risolve gestione, monitoraggio e controllo, portando maggiore efficienza ed efficacia a tutti i livelli. In dettaglio la nostra proposta si chiama MoviSped, un software modulare che affianca il gestionale, estendendone le funzionalità per garantire la gestione del flusso completo della merce. I vantaggi? Specializzazione degli articoli, specializzazione degli operatori, ottimizzazione del picking e interfacciamento a tutte le componenti di automazione presenti all’interno e all’esterno delle fabbriche. Nella gestione del flusso Movisped è in grado di guidare nei diversi passaggi: lavorazioni, trasformazioni, interventi”.
I dati raccolti diventano asset aziendali e garantiscono una tracciabilità evoluta in produzione associata all’avanzamento degli ordini, assicurando all’industria smart i dati giusti a supporto della cosiddetta now economy.
RFID: A CIASCUNO IL SUO. DAI TAG ALLA IOT
Gartner a questo proposito parla, non a caso, di digital twins: sono milioni di dati che equivalgono a tutti i gemelli digitali di cose, persone, animali, veicoli e dispositivi caratterizzati da una doppia vita, analogica e digitale. La fabbrica 4.0, infatti, deve incentrare la sua produzione a una personalizzazione di massa resa possibile da un’intelligenza applicativa di ultima generazione associata a una sensoristica avanzata.
“Esistono alcune tecnologie che consentono un incremento esponenziale rispetto allo stato attuale dei processi e delle prestazioni dei sistemi – ha spiegato Ubaldo Montanari, Ceo di Tenenga – A nostro avviso possono considerarsi tali tutte le tecnologie che rientrano nel novero dell’IoT (Internet of Things): ad esempio, l’RFID, Beacon & BLE (Bluetooth Low Energy), RTLS (Real Time Location System), Blockchain e via dicendo. Queste tecnologie, se correttamente applicate, consentono un salto in avanti, fornendo competitività alle imprese. In particolare, l’RFID è il codice informatore della IoT: l’importante e sapere che non esiste una soluzione univoca e valida per qualsiasi situazione e qualsiasi ambiente. Dunque, quando affrontiamo un progetto RFID bisogna ricordarsi che ci sono dei limiti: la presenza di materiali conduttori di elettricità e i liquidi sono delle barriere spesso insormontabili. Bisogna inoltre essere consapevoli del fatto che le onde radio rimbalzano, perciò spesso serve realizzare delle schermature per non avere letture indesiderate (e questo significa avere maggiori ingombri negli ambienti). In sintesi, adottare l’RFID porta indubbiamente maggior velocità ed maggiore efficienza ma, spesso, è necessario intervenire sui processi e/o trovare compromessi nelle modalità operative”.
Un altro tema non banale affrontato da Montanari è il costo di un progetto RFID. Esistono, infatti, una miriade di tipi di tag, differenti per forma, dimensioni e prestazioni. In linea di massima, li possiamo raggruppare in quattro macro categorie: label tag, tag rigidi, label MOM (Mounting on Metal) e tag rigidi MOM. L’aspetto da valutare non è la spesa ricorrente di un tag specifico, selezionato in base agli obiettivi che si vogliono raggiungere (da cui dipende il rapporto prezzo/prestazioni). Il Return of Investiment (ROI) va considerato in base agli errori che si eliminano grazie a un progetto RFID e, soprattutto, alla soddisfazione degli utenti: operatori e clienti finali. Il tutto considerando come oggi esistano tag RFID green, che aiutano a mettere in produzione progetti IoT virtuosi dal punto di vista dell’ecosostenibilità.
Tra gli esempi concreti di un RFID virtuoso, gli smart pallet e i faldoni smart associati al sistema Intelligo di Schiassi.
“Un’altra famiglia di dispositivi che si integrano con la tecnologia RFID e strizzano l’occhio alla green economy sono le etichette ESL (Electronic Shelf Label) – ha aggiunto Montanari -: grazie alla tecnologia e-paper non solo hanno un bassissimo consumo, ma consentono di eliminare la carta stampata durante i processi produttivi. Le etichette Opticon sono tra le soluzioni più innovative perché offrono la possibilità di usare tre colori (bianco, nero e rosso), per visualizzare messaggi altamente visibili/comprensibili e sono disponibili in diverse dimensioni, da 1,5 a 7 pollici”.
TECNOLOGIE E SOLUZIONI COME BRACCIO ARMATO DELL’INDUSTRIA SMART
La tracciabilità e la rintracciabilità portata dalle tecnologie automatiche alle aziende, unitamente allo sviluppo di una Business Intelligence evoluta attraverso l’uso di analitiche sempre più spinte portano nuova intelligenza nelle filiere. L’obiettivo della pianificazione industriale 4.0 è ridurre i tempi di produzione e di movimentazione, ottimizzando le risorse e gli sforzi di tutti gli operatori per centrare l’obiettivo comune di dare ai clienti quello che vogliono, quando lo vogliono e come lo vogliono. In questo contesto, Zebra Technologies è da sempre un promoter dell’innovazione nella supply chain.
“A fare la differenza nell’industria smart una serie di tecnologie diversificate: AI e Machine Learning, IOT e Automation – ha precisato Nicola De Zolt, Sales Engineer di Zebra Technologies – unitamente a dispositivi fissi e mobili a beneficio di tutta la filiera, agganciati a piattaforme di servizio che inaugurano l’era della on-demand economy. Tecnologie indossabili e mobile computer, stampanti, lettori di codici a barre, soluzioni RFID, sistemi di localizzazione, tablet, postazioni e chioschi interattivi aiutano a fare la differenza in tutti i settori: dalla sanità al retail, dai trasporti all’industria alberghiera, dalle Utilities alla PA. L’industria smart sposa un’intelligenza di prossimità, distribuendo nelle filiere veri e propri touch point che abilitano una nuova comunicazione supportata da sistemi di analisi che rendono contestuali informazioni e servizi, garantendo il valore di una personalizzazione reale non solo a livello di prodotto ma anche a livello di consegna”.
Zebra Technologies con la piattaforma Savanna consente all’industria smart di aggregare e analizzare dati provenienti da dispositivi edge per individuare informazioni fruibili sui flussi di lavoro, di alimentare applicazioni e soluzioni di nuova generazione per fornire linee guida ottimali e di integrarsi con l’hardware, il software e gli ecosistemi dati esistenti per fornire un quadro più completo del business.
MECCANICA USER FRIENDLY: LA ROBOTICA DIVENTA COLLABORATIVA
Dal fordismo alla personalizzazione di massa, infatti, il mondo industriale si sta portando in casa un concetto di customer centricity imperniato su una capacità di risposta che viaggia su una taylorizzazione garantita da livelli di automazione sempre più smart.
“Meccanizzazione e automazione, aiutando gli operatori nelle attività più di routine e senza valore aggiunto, hanno contribuito a velocizzare ed efficientare i processi produttivi – ha precisato Marco Matteazzi, UR Sales Engineer di Alumotion -: la robotica collaborativa, infatti, è la chiave dell’industria smart. I cobot apportano notevoli cambiamenti non solo al modo in cui si produce, ma anche al modo in cui si organizza e si pensa il lavoro. I vantaggi della robotica di nuova generazione, infatti, non sono solo associati a una riduzione delle dimensioni. La semplicità di programmazione e la possibilità di lavorare accanto all’uomo senza barriere protettive, infatti, garantiscono una grandissima flessibilità applicativa e operativa. Questa collaborazione permette di combinare l’ingegno umano e la resistenza dei robot, che possono svolgere mansioni ripetitive e faticose, ottenendo un aumento di produttività e un miglioramento complessivo della qualità del lavoro”.
All’interno dell’impianto di produzione, l’interfaccia intuitiva dei prodotti Universal Robot consente a chiunque di programmare il cobot, anche se non ha esperienza. Questa caratteristica, unita al fatto che i cobot sono leggeri, compatti e facili da riposizionare per compiere diversi task, senza dover modificare il layout della linea di produzione, permette alle aziende di automatizzare più attività manuali all’interno di un impianto di produzione, anche iniziando con un solo cobot.
INDUSTRIA SMART: 4 AZIENDE RACCONTANO LA LORO ESPERIENZA
A confermare il valore dell’innovazione quattro testimonial del mondo imprenditoriale che hanno condiviso come e perché l’industria smart trasforma la supply chain in una value chain.
Il caso CEFLA: Movisped in fabbrica fino alla spedizione certificata
Elisabetta Zardi, responsabile della Programmazione della produzione in Cefla ha spiegato come il gruppo, leader nello sviluppo di progetti di Retail Design e Contract completi sia riuscito a ottimizzare la supply chain, lavorando di reingegnerizzazione e integrazione: dalla fabbrica alla spedizione certificata. A fare la differenza il binomio MoviSped e tag RFID che ha portato efficienza, velocità e precisione in tutti i flussi di lavoro. Dalla gestione dei materiali grezzi alla consegna di soluzioni di arredo complete, barriere casse e sistemi di illuminazione inclusi, l’azienda è riuscita a perfezionare i processi di produzione e di consegna.
Il caso Idea Group: Migliorare la sostenibilità in una linea di assemblaggio di arredo-bagno attraverso la tracciabilità dei singoli prodotti
Andrea Portello, portavoce di Idea Group, leader mondiale nel settore dell’arredo-bagno, ha raccontato come l’azienda sia riuscita a potenziare la sostenibilità della produzione. Per capire meglio bastano due numeri per tutti: l’impianto produce un mobile ogni 2,5 minuti, con un cambio repentino dell’articolo che mediamente si verifica ogni 7,5 minuti. Questo significa che nello stesso arco temporale si producono mobili con ciclo di lavorazione e valore differenti. Introducendo una soluzione di tracciabilità e rintracciabilità basata sull’uso di Qrcode, il gruppo è riuscito a ridurre lo stress degli addetti alla catena di montaggio, introdurre un sistema di pick to light wireless che ha migliorato e velocizzato la gestione associata ai prelievi dei vari componenti da assemblare, azzerando i margini di errore e standardizzando il processo di montaggio e la qualità di tutta la produzione.
Il caso Zanetti: Big Data Analytics nella logistica di magazzino
Francesco Vincenti, MBA. Plant Manager & Big Data Analyst di Zanetti, ha illustrato i vantaggi di una gestione dei Big Data evoluta. Zanetti da oltre un secolo produce, stagiona e commercio formaggi tipici italiani e oggi è la numero uno nell’export di Grana Padano e Parmigiano Reggiano. Le forme di formaggio, prodotte dall’azienda, vengono stagionate in diversi magazzini, alcuni di proprietà dell’azienda altri di terzi. Pertanto era fondamentale conoscere in ogni momento lo stato di occupazione di ogni singolo magazzino di stagionatura di proprietà, con informazioni di dettaglio relative alla categoria, alla subcategoria e al grado di stagionatura del formaggio. Grazie a un uso evoluto delle analitiche, Zanetti oggi si avvale di un insieme di reports rappresentati in un cruscotto centralizzato che permette di monitorare costantemente la situazione di ogni magazzino, con tutte le informazioni di dettaglio legate alla stagionatura e ai vari lotti di produzione. In questo modo l’azienda ha ottimizzato l’efficienza della logistica, abbassando il costo totale di stagionatura presso i magazzini di terzi e migliorando il time to market del business.
Il caso Gruppo Grifo: Tracciabilità e rintracciabilità alimentare fino al miglioramento del processo produttivo
Fabrizio Negri, supply chain manager di Gruppo Grifo ha presentato un modello esemplare di industria smart. L’azienda, che è una Società Agricola Cooperativa operante da oltre 40 anni nell’ambito agroalimentare, aveva necessità di migliorare la gestione della filiera del latte, dalla raccolta dai vari allevatori allo stoccaggio, dalla trasformazione al confezionamento, includendo anche la spedizione. Introducendo un processo di tracciabilità e rintracciabilità innovativo, coniugando tecnologie mobile, identificazione univoca e una nuova intelligenza sistemica, l’azienda ha cambiato passo alla governance. La tecnologia ha permesso all’azienda di migliorare la strategia e il business, velocizzando i tempi di produzione e consegna, riducendo gli sprechi in termini di rilavorazioni e sovrapproduzioni, ottimizzando la logistica e i trasporti.